giovedì 30 aprile 2015

Chissà perché hanno impiegato qualche mese?


Questa mattina, il direttore uscente del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, si è congedato dai lettori con un pezzo che credo sia giusto leggere: http://www.corriere.it/cronache/15_aprile_30/saluto-lettori-direttore-de-bortoli-risultati-prospettive-sistema-corriere-f5e2b332-eefd-11e4-a9d3-3d4587947417.shtml#.
Buona stampa. Un articolo scritto con il consueto garbo, piacevolmente semplice, privo di spunti che suscitino emozioni appena un po’ intense. Un tipico editoriale di de Bortoli. Non credo si possa dire che è stato un cattivo direttore. Non credo, però, che si possa neppure dire che è stato un “grande” direttore.

martedì 28 aprile 2015

Trasparenza? Mai abbastanza


A proposito della candidatura di Hillary Clinton alla Casa Bianca, cui ho accennato parlando di Toni Morrison, ecco un articolo di The Washington Post che spiega come, dopo aver un po’ tergiversato, la Bill, Hillary and Chelsea Clinton Foundation abbia deciso di dissolvere parte della nebbia che grava sulle proprie fonti di finanziamento: http://www.washingtonpost.com/politics/clinton-foundation-acknowledges-mistakes-emphasizes-transparency/2015/04/26/8832621a-ec32-11e4-8abc-d6aa3bad79dd_story.html?hpid=z1.
Buona stampa. Quanto mi piacerebbe che qualcosa del genere accadesse anche dalle nostre parti, ma si tratta di un’illusione. Gli articoli nei quali si chiedeva chiarezza sulle risorse delle loro fondazioni hanno lasciato del tutto indifferenti i politici italiani, la cui propensione alla trasparenza è notoriamente poco sviluppata. Sul Corriere di ieri, senz'altro in tema, le considerazioni di Massimo Teodori in un articolo che ho acquisito con lo scanner.


Buona stampa.

domenica 26 aprile 2015

Senza dignità, senza onore e, quel che è peggio, senza vergogna


Appunto: un eminente (dal suo punto vista) parlamentare, il vice capogruppo del Pd a Montecitorio (il nome non lo faccio) non ha trovato niente di meglio da fare che difendere l’assenza dei suoi squallidi colleghi.
Buona stampa. Anche se Monica Guerzoni poteva essere anche più pressante, ma capisco che gestire certi personaggi sia difficile: un giornalista non è necessariamente tenuto a condividere le conoscenze di un erpetologo o di un entomologo.

sabato 25 aprile 2015

Senza dignità e senza onore


Si parte, necessariamente, dalla vergognosa prova offerta ieri dal Parlamento, anzi dai parlamentari italiani, che hanno disertato in massa la seduta dedicata all’informativa del ministro Gentiloni sulla morte di Giancarlo Lo Porto. E’ semplicemente rivoltante che quasi nessuno abbia sentito il dovere di presenziare e testimoniare così la partecipazione del Paese alla fine del giovane cooperante siciliano. Se volete vedere le immagini, le trovate sul sito del Corriere della Sera: http://www.corriere.it/foto-gallery/politica/15_aprile_24/porto-informativa-governo-camera-vuota-37d05c3e-ea64-11e4-850d-dfc1f9b6f2f5.shtml.
Più che mai convinto che ubi major minor cessat, lascio la parola a Massimo Gramellini nel suo Buongiorno odierno: http://www.lastampa.it/2015/04/25/cultura/opinioni/buongiorno/il-vuoto-gWJEz9uW3sFQdSyHec1oZL/pagina.html.

giovedì 23 aprile 2015

Iperboli


Primo argomento. Una breve, impeccabile lezione di storia da parte di Alessandro Fugnoli, autore de Il Rosso e il Nero – Settimanale di strategia di Kairos Partners, una delle maggiori società di gestione del risparmio italiane. Storia che illumina anche un aspetto dell’andamento dei mercati. Ecco il collegamento: http://www.kairospartners.com/sites/default/files/rn-20150423.pdf.
Buona stampa. Mi permetto di suggerirvi di leggere abitualmente la rubrica di Fugnoli. Scrive molto bene di cose sempre interessanti, mai banali, e aiuta a capire le questioni finanziarie. I suoi testi s’integrano bene con quelli di Roberto Plaja e vi daranno strumenti per muovervi meglio nella gestione dei vostri risparmi.

mercoledì 22 aprile 2015

Parole e fumo. Fumo e parole


Sulla questione dei migranti si assiste a un desolante starnazzare di politici, sedicenti esperti e presunti intellettuali. Ognuno ha una sua soluzione destinata a risolvere il problema in un battere di ciglia. Per non farci mancare nulla, in Italia diamo spazio anche alle opinioni di cantanti senescenti e subrettine in disarmo, perché da noi tutti sono autorizzati a parlare di tutto e i mezzi di comunicazioni si affrettano a riportare.
Anch’io penso qualcosa e, guardate un po’, ho deciso di farvela conoscere, anche se vale ovviamente assai poco di fronte alle meditate opinioni di queste personalità geniali e preparatissime.
Io penso che nulla faccia più danno, di fronte a eventi così gravi, del pressapochismo e dei preconcetti. E che non abbiamo di fronte una questione che si risolve schioccando le dita, ma ragionando attentamente e realisticamente sulle varie implicazioni di ogni decisione.

domenica 19 aprile 2015

Animali e umani


Apparentemente, parleremo di cani. In realtà, l’argomento è l’uomo e vedremo come mai, checché ne dica il mio amico Dario (le cui ragioni, peraltro, comprendo e condivido in buona parte), mettere “animali” e “umani” sullo stesso piano comporti il rischio di sopravvalutare l’uomo e sottovalutare l’animale.
Dario dice che esistono “animali” pericolosi e “umani” interessanti. Il che, ovviamente, è molto vero. E, tuttavia, la pericolosità degli “animali” ha origini assai diverse da quella che, così mi pare, il mio amico attribuisce implicitamente anche agli “umani”.
C’è un argomento sul quale mi sono trovato spesso a riflettere e che oggi non posso evitare di proporre anche a voi. Parlo dell’influsso drammatico che alcuni atteggiamenti degli uomini hanno sulla vita dei cani.

sabato 18 aprile 2015

E già... li convincerà con le sue chiacchiere


La Stampa, da ieri, ha una nuova rubrica, intitolata Montecitorio-La Fiction, d’impronta chiaramente comica, affidata a Mattia Feltri. Il primo pezzo è dedicato al tizio decrepito e al suo nuovo presunto delfino, Paolo Del Debbio. Ecco il link al testo: http://www.lastampa.it/2015/04/17/italia/politica/montecitorio-la-fiction-vXSBS4HiODq0DQYHwkGqZK/pagina.html.
Buona stampa. Le premesse sono interessanti, perché Feltri ha sempre avuto una notevole vena ironica. Bisognerà valutarlo sul medio periodo: anche se i nostri politici sono maestri nel mettersi in ridicolo e nell’attirare il sarcasmo, non sarà facile trovare sempre nuovi temi con cui far sorridere il lettore. O forse mi sbaglio. Leggete questa rubrica de L’Espresso: http://espresso.repubblica.it/palazzo/2015/04/17/news/il-peggio-della-settimana-17-04-2015-1.208654?ref=HRBZ-1.
Buona stampa. Con gente così, Feltri avrà il problema del superlavoro, non certo quello di non sapere cosa scrivere.

venerdì 17 aprile 2015

Una vignetta ignobile


The Times pubblica oggi una vignetta di Peter Brookes che considero semplicemente schifosa. Credo di aver dimostrato ampiamente di essere critico verso il nostro Paese, ma se c’è una vicenda nella quale abbiamo dato una prova straordinaria di generosità e umanità è quella dei migranti che cercano rifugio nella nostra terra. Vero che Brookes scrive “Unione Europea”, ma la sola idea che sia l’Italia a scalciare via il barcone è intollerabile. Neppure il clima elettorale, così vergognosamente italiano, che si respira nel Regno Unito può giustificare una mistificazione della realtà come quella del vignettista del quotidiano di Murdoch (ma guarda un po’, proprio lui, il paladino della democrazia liberale e della privacy). La vignetta potete vederla qui: http://www.thetimes.co.uk/tto/opinion/article4380226.ece#tab-4.
Mala stampa. Ci sta, ma ci starebbe anche di molto peggio. Spero che si scusino.
Non perdo occasione per combattere i nemici della musica e della cultura. Una cantante che ha procurato nuova vitalità al Fado, lo splendido canto tradizionale portoghese: Ana Moura (http://en.wikipedia.org/wiki/Ana_Moura), che, tra l'altro, è anche una donna di raro fascino, il che non guasta per nulla. Ascoltiamo due brani, entrambi eseguiti dal vivo. Il primo s’intitola Casa de Mariquinhas.


Il secondo Havemos de Acordar.


giovedì 16 aprile 2015

17 Aprile 1975


La prima notizia di oggi la prendiamo da Lettera 43. Ne hanno parlato anche altri quotidiani, ma in maniera meno puntuale. Il sito forzasilvio.it è stato oscurato dall’azienda che lo ospitava perché ci sarebbero un po’ di fatture non pagate. Ecco l’articolo: http://www.lettera43.it/esclusive/forzasilvioit-cosa-c-e-dietro-l-oscuramento_43675166991.htm.
Buona stampa. Avreste mai immaginato che il tizio decrepito potesse restare senza il suo sito personale? E per non tirare fuori 200.000 euro… Non sono più i bei tempi delle feste eleganti.
Si consolerà, forse, con le esternazioni di alcuni dei suoi più fedeli lacchè. Come sappiamo, qualcuno ha ceduto, ma ci sono ancora dei valorosi che resistono, quasi soldati giapponesi nella giungla. Pochi, forse nessuno, può rappresentare la categoria meglio di Michaela Biancofiore. Penso che anche il tizio decrepito si sarà sbellicato leggendo questo articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera (e acquisito, male, con lo scanner, portate pazienza).


Buona stampa. Niente di più meritorio che mettere alla berlina certi personaggi grotteschi. Mi chiedo: la Biancofiore si rende conto di quel che dice o parla così, diciamo un po’ sbadatamente, senza concentrarsi troppo? E si va mai a rileggere le corbellerie che riesce ad affidare ai microfoni o alle penne dei giornalisti? E poi, con che coraggio parla di yes man? Proprio lei che non si ferma neppure davanti a un paragone demenziale come quello tra Cristo e il tizio decrepito. E che del suo ridicolo servilismo umidiccio si serve senza pudore per chiedere una poltrona. Lasciamo perdere… Con un po’ di fortuna, tra non molto, sarà spazzata via come merita.
Passiamo a cose molto più serie: l’anniversario di un avvenimento importante, che ha segnato la storia recente del pianeta con un massacro di dimensioni almeno simili a quelle del genocidio armeno, il cui centenario si commemorerà la settimana prossima. Esattamente quarant’anni fa domani i Khmer Rossi entravano in Phnom Penh, dando inizio a una dittatura sanguinaria e folle come poche nella storia, che ha causato, a seconda delle stime, da 1.200.000 a 2.300.000.
Tra le tante, vi propongo due buone fonti di informazioni su quel 17 Aprile e su quel che venne dopo: una in italiano (http://www.asiablog.it/2008/04/17/17-aprile-1975-la-liberazione-di-phnom-penh/) e una in lingua inglese (http://shoottokyo.com/phnom-penh-april-17-1975/).
La tragedia del paese asiatico è stata descritta da un film, di cui serbo un ricordo vivissimo e che reputo di rara e tragica bellezza, Urla del Silenzio (The Killing Fields). Ecco la scheda di IMDB: http://www.imdb.com/title/tt0087553/?ref_=nv_sr_1.
Non devo fare molta strada per trovare le armi da usare oggi in battaglia. Dalla colonna sonora del film, composta ed eseguita da Mike Olfield, vi propongo due versioni di Pran’s Theme. Un ascolto molto breve questa sera.




mercoledì 15 aprile 2015

La penisola del tesoretto


Lo scadimento della vita pubblica italiana non sembra aver mai fine. Le inchieste che coinvolgono politici nazionali e locali, burocrati e imprenditori si moltiplicano, a riprova di come, checché se ne dica, non vi sia nessun segno di miglioramento per quel che riguarda la corruzione. E poco importa se adesso si chiama: “indebita induzione a dare o promettere utilità”. Possono cambiarle il nome mille volte, sempre quello resta e, purtroppo, l’Italia figurerà sempre nelle posizioni peggiori delle classifiche internazionali, insieme a nazioni assai lontane da quelle cui, a mio modesto parere, dovremmo somigliare. In realtà, l’aver cambiato il nome al reato è l’ennesima dimostrazione di quanto poco si voglia incidere sulla realtà del fenomeno, dando spazio a una definizione che appare un vero monumento al ridicolo, la riprova che la preoccupazione principale dei nostri legislatori è complicare le cose, spargere fumo, alimentare l’incertezza e l'arbitrarietà.

lunedì 13 aprile 2015

Motto nazionale: non sono stato io.


Oggi parliamo d’Italia e d’italiani. Cominciamo con la stringente attualità: il crollo di parte di un soffitto in una scuola di Ostuni ristrutturata soltanto pochi mesi fa. Scelgo Lettera 43, soprattutto per le considerazioni che concludono il pezzo: http://www.lettera43.it/cronaca/ostuni-crolla-il-soffito-della-scuola-bambini-feriti_43675166495.htm.
Buona stampa. Anche se è cronaca, ma mi piace la sottolineatura di come, anche sul fronte della sicurezza degli istituti scolastici, Renzi abbia promesso molto e realizzato nulla. Dopo di che, intendiamoci, non è che sia sua la responsabilità di quanto accaduto a Ostuni. Mi piacerebbe proprio sapere chi ha gestito la ristrutturazione, vorrei che venissero analizzati l’appalto e la modalità con cui è  stata scelta l’impresa che lo ha vinto… Insomma, mi piacerebbe che saltasse fuori un colpevole e che rispondesse del suo operato, se inadeguato. Non è possibile che in questo Paese crollino tratti di autostrada o soffitti di scuole appena realizzati e la colpa non sia di nessuno. E il Presidente del Consiglio la piantasse di twittare e si desse da fare per cambiare sul serio le cose.

sabato 11 aprile 2015

Sarebbe l'ennesimo oltraggio


Partiamo da lontano. Ieri il Corriere della Sera e giovedì The Guardian hanno dato una notizia che non mi piace per niente. Scelgo il quotidiano inglese per ragioni di primogenitura e anche per qualità dell’articolo, che mi sembra superiore: http://www.theguardian.com/world/2015/apr/09/china-may-build-rail-tunnel-under-mount-everest-state-media-reports.
Buona stampa. L’idea, come ho scritto anche su Facebook, non mi sembra gran che.
Credo che l’Everest, in particolare, e tutto l’Himalaya in generale stiano già subendo un assalto anche troppo violento da parte dell’uomo. Penso, per esempio, al fatto che oggi anch’io potrei arrivare in cima a un “ottomila”, portato in spalla da qualche sherpa ben pagato (dal suo punto vista) e lascerei, come qualche migliaio di altri ridicoli turisti delle vette, la mia abbondante dose di rifiuti nei campi base (ecco un articolo tra i tanti, preso da Il Messaggero: http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/everest_rifiuti_inquinamento/notizie/1216161.shtml).

mercoledì 8 aprile 2015

Un Paese iniquo


In questi giorni, nel Regno Unito, è entrata in vigore una nuova disciplina della materia pensionistica in forza della quale, raggiunti i 55 anni, un cittadino britannico può chiedere che gli vengano restituiti i contributi versati durante l’attività lavorativa, scelta che comporta la rinuncia a ricevere, nel momento stabilito, la pensione prevista.
Il provvedimento ha suscitato un dibattito piuttosto acceso: da una parte i sostenitori della libertà individuale favorevoli alla possibilità di scegliere cosa fare del proprio denaro (i contributi pensionistici appartengono, con tutta evidenza, al lavoratore che li versa, tramite il datore di lavoro o altrimenti), dall’altra i fautori di un sistema pubblico grazie al quale i cittadini non possano “sbagliare” e sperperare quella particolare forma di risparmi che, per l’appunto, sono i contributi pensionistici.

lunedì 6 aprile 2015

Come ci facciamo del male


L’assenza dei giornali in occasione delle festività richiede prudenza da parte di chi, come me, quasi ogni giorno cerca uno o più articoli da proporre a voi tre. Devo evitare di restare senza munizioni. Così ieri, oltre ad andare a ripescare il pezzo di Moussanet su Lufthansa, ho evitato di parlare di un articolo di Luca Ricolfi pubblicato da Il Sole 24 Ore e l’ho “risparmiato” per oggi.
Ricolfi s’inserisce nel solco tracciato da Dario Di Vico nell’editoriale del Corriere della Sera che vi avevo suggerito sabato (http://ilmiosecchiellodacqua.blogspot.it/2015/04/chi-di-traditore-ferisce.html), ma mi sembra affondare la lama con maggior decisione e porre in evidenza, con la forza drammatica  dei numeri, gli effetti del modo inconcludente e opportunistico di governare di Matteo Renzi. L’articolo di Ricolfi lo potete leggere qui:

domenica 5 aprile 2015

Good luck, Joni


Per iniziare, oggi vi propongo la lettura di un articolo non più fresco di giornata: è apparso su Il Sole 24 Ore mercoledì scorso. L’autore, Marco Moussanet, analizza le conseguenze che Lufthansa, proprietaria di Germanwings, potrebbe subire per il disastro aereo dell’Airbus caduto sul Massiccio dei Tre Vescovadi. Al di là delle dimensioni dei risarcimenti che vengono prospettati (capaci di suscitare preoccupazione anche in un’azienda solida quanto la compagnia tedesca), mi ha colpito la ricostruzione di quanto accaduto ad alcuni vettori interessati da tragedie analoghe. Potete leggere il pezzo qui: http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-04-01/lufthansa-rischia-risarcimenti-senza-limiti-080643.shtml?uuid=ABdVUiID&fromSearch.
Buona stampa. Non credo pensino lo stesso i dirigenti della compagnia tedesca, impegnati a fare gli scongiuri.

sabato 4 aprile 2015

Chi di traditore ferisce...


Ah, gli amori che finiscono male… Ho spesso ironizzato su Sandro Bondi e sulla sua devozione esagerata per il tizio decrepito. Ora, però, non posso non provare un breve, molto breve, moto di umana solidarietà per lui, alla luce del trattamento che gli viene riservato per aver deciso di pensare (un pochino) con la propria testa e di non asservirsi ai lacchè che hanno preso il suo posto nel cuore di Berlusconi negli ultimi tempi, gente accanto alla quale Bondi assume la statura di un politico di rango (il che, con tutta evidenza, non è e non può essere). Ho detto breve, perché poi vado a leggere un articolo di Maurizio Belpietro su Libero nel quale si analizza bene il comportamento di Bondi e si riportano i dati del suo assenteismo da Palazzo Madama, già evidenziati da altri quotidiani nei mesi scorsi: http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11775230/Belpietro---Bondi-molla-Forza.html.
Stampa così così. Perché Belpietro fa lavorare la memoria in maniera incompleta, rinunciando a ripercorrere un po’ più estesamente la storia dei tanti parlamentari che hanno cambiato casacca, forse per non andare a ripescare i casi di De Gregorio, Razzi, Scilipoti, ecc.

venerdì 3 aprile 2015

I bambini e la guerra


Qualche giorno fa, la foto (scattata dal fotografo turco Osman Sağırlı) di una bambina siriana che alza le mani di fronte alla macchina fotografica ha trovato spazio nei siti di tutto il mondo. L’avrete senz’altro vista, ma ve la ripropongo da quello della BBC (http://www.bbc.com/news/blogs-trending-32121732). Io ho ripensato alle parole di Domenico Quirico che avevo citato appena una settimana fa (http://ilmiosecchiellodacqua.blogspot.it/2015/03/un-galleria-degli-orrori.html).
Difficile non restare sgomenti di fronte a immagini che documentano fino a che punto la guerra sconvolge la vita dei bambini. E difficile non provare gratitudine per i fotografi che hanno saputo documentare con straordinario tempismo momenti che, se l’uomo non passasse attraverso la Storia senza capire granché, avrebbero dovuto insegnarci a non infliggere ai bambini i tormenti che, ogni giorno e in innumerevoli parti del mondo, infliggiamo loro.
Penso, tra le tante, ad altre due immagini di rara forza. Due foto che, credo, voi tre ricorderete benissimo, ma che, a ogni buon conto, vi suggerisco di rivedere.
La prima, la più recente, è quella di una bambina vietnamita ustionata dal napalm: la ritroviamo su Yahoo (http://news.yahoo.com/ap-napalm-girl-photo-vietnam-war-turns-40-210339788.html).
La seconda, meno cruenta, ma non meno drammatica, anzi, risale al 1943 e ritrae un bambino ebreo nel ghetto di Varsavia mentre viene catturato per essere deportato. La troviamo su un blog del New York Times dedicato alla fotografia (http://lens.blogs.nytimes.com/2010/10/12/the-ghetto-the-nazis-and-one-small-boy/?_r=0).
Come di consueto, concludo con la musica, per continuare la guerra che, oggi, è contro tutti i nemici della cultura e della civiltà, quelli del presente e quelli del passato. Il pezzo è tratto da Rites, eccellente album realizzato nel 1998 da Jan Garbarek (http://en.wikipedia.org/wiki/Rites_%28album%29). Il brano è We Are the Stars, se vorrete ascoltarlo, capirete senz'altro perché l'ho scelto.